Madre Teresa, 38 martiri beati, un cardinale. Un ponte di santità con l'Albania
Mimmo Muolo
sabato 5 novembre 2016
Così vicina eppure per certi versi così lontana, l’Albania ci ha mostrato lungo il corso dei secoli diversi volti. È stata, di volta in volta, la patria dei battaglieri profughi accolti e integrati nel grande regno del Sud Italia, la Schiavonia che riversava pirati saraceni sulle nostre coste, lo 'staterello' da occupare militarmente per rafforzare il tragico narcisismo dell’italico Dittatore, il buco nero di un regime comunista, sconosciuto ai più e rivelatosi poi come dei più biechi ed efferati del Secolo breve, infine la terra di un popolo depredato e disperato che in Italia cercava Lamerica (titolo di un bel film di Gianni Amelio), arrivando a bordo di vecchie carrette del mare stipate fino all’inverosimile.
Da qualche tempo, però, l’Albania ha cominciato a rivelare il suo volto più bello e forse più autentico. Il volto sorridente di Madre Teresa, la figlia più illustre di un popolo con una casa madre, ma sparso in diversi Stati, canonizzata lo scorso 4 settembre. Con, subito accanto, i visi dei suoi martiri, un cui primo gruppo – 38 persone – sarà elevato oggi all’onore degli altari, nella liturgia di beatificazione presieduta dal cardinale Angelo Amato, prefetto della Congregazione per le cause dei santi.
Ma anche, se abbiamo gli occhi giusti, il volto sereno di don Ernest Simoni, testimone vivente di quella stagione di martirio ed egli stesso «martire» (secondo la definizione del Papa) con i suoi 28 anni di lavori forzati, che il 19 novembre prossimo riceverà da Francesco la porpora cardinalizia.
Per effetto di questi eventi straordinari, tutti concentrati nella seconda parte dell’Anno della Misericordia (e non si può, davvero, pensare a un semplice caso), ecco che l’Albania lontana si è fatta più che mai vicina, anzi ci ha avvicinato a sé con una forza di attrazione che solo la santità può esercitare. Negli anni bui dei Enver Hoxha il breve tratto di mare che la separava dalla Puglia si era dilatato fino a diventare un vero e proprio oceano, tanta era la distanza politica e culturale tra i due mondi. Ora nuovi ponti vengono gettati ogni giorno tra le due sponde dell’Adriatico, a livello economico, universitario, istituzionale e naturalmente di fede. Anzi possiamo dire che proprio il ritorno alla libertà religiosa ha fatto da traino a tutto il resto, grazie all’opera di tanti missionari italiani.
A distanza di 25 anni dalla caduta del regime tutto è cambiato. Persino quella storia di immigrazione che anche all’epoca conobbe i suoi rigurgiti xenofoni si è trasformata in una vicenda di integrazione piena e pacifica, come testimoniano le comunità albanesi della Toscana, che hanno ridato vigore a interi settori dell’economia locale, creando posti di lavoro anche per gli italiani (lezione di cui dovrebbero tener conto in molti, soprattutto oggi). Per completare questo riavvicinamento c’è voluto un Papa giunto davvero dall’altra parte dell’Oceano. Perché è indubbio che Francesco, se si è inserito nel solco tracciato da Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, ha comunque dato un’accelerazione decisiva al cambiamento del volto con cui oggi l’Albania si presenta al mondo. È stato il primo Paese che ha visitato in Europa, l’ha additata come esempio di pacifica convivenza tra fedi diverse, ha voluto Madre Teresa come grande 'testimone' dell’Anno Santo della Misericordia, ha eletto cardinale un prete umile e immenso nella sua testimonianza di fedeltà a Cristo.
La beatificazione di questa mattina chiude il cerchio. I 38 martiri sono in un certo senso la cerniera che salda definitivamente questa terra un tempo lontana – anche perché considerata marginale – al resto del Continente e del mondo cristiano. Dicono, quei martiri, che anche nel nostro mondo contemporaneo nulla è più importante di Cristo e che persino la propria vita può essere sacrificata per questo. Dicono che si può amare il proprio nemico e perdonarlo. Dicono che si può servire la patria anche con la sola forza della fede. E che le periferie sono spesso laboratorio di un futuro migliore. Tutti messaggi di straordinaria attualità in un periodo storico come il nostro. Sì, l’Albania un tempo lontana è ora vicinissima. E guardando questo suo nuovo volto, chissà che anche noi possiamo ritrovare quello nostro più bello e più autentico.
La famiglia al centro della pastorale
In India l’episcopato è impegnato nella lotta contro secolarizzazione e alcolismo ·
Da osservatore romano del 20 settembre 2016
La famiglia in India si trova oggi ad affrontare nuove sfide poste dalla modernità che non sempre è sinonimo di progresso. Così, il tessuto familiare indiano è oggi lacerato dalla secolarizzazione, che pone l’aspetto della spiritualità ai margini della vita quotidiana, mentre l’alcolismo sta diventando una piaga per l’intera nazione. Proprio per questo, la Chiesa in India «è impegnata a rafforzare la vita della famiglia, nonostante le numerose sfide che essa affronta».
Lo spiega padre Milton Gonsalves, segretario esecutivo della commissione per la famiglia della Conferenza episcopale dei vescovi di rito latino (Conference of Catholic Bishops of India, Ccbi). Dal 2014 il sacerdote effettua viaggi in tutte le regioni del Paese e svolge corsi prematrimoniali e di formazione sull’apostolato nelle famiglie. Data la sua esperienza, è un osservatore particolarmente affidabile riguardo ai problemi familiari e alle possibili soluzioni.
Secondo padre Gonsalves, dunque, nelle famiglie esiste un «problema comune: il fatto di confinare l’aspetto della spiritualità. Quando una famiglia — dichiara ad AsiaNews — non sperimenta nella propria vita il potere della grazia e della preghiera, la vita stessa della famiglia si deteriora in modo graduale ma costante e si trova caratterizzata da numerosi pericoli e sfide».
Individuato il problema, il sacerdote sottolinea che la Chiesa «pone l’accento sul fatto che i genitori debbano ispirare i bambini, attraverso l’esempio, con i buoni valori cristiani e morali». Per il segretario esecutivo della commissione episcopale, quindi, «ogni famiglia ha bisogno di continuare a pregare e a rafforzare la sua spiritualità. Anche avere una buona relazione nella coppia è essenziale per affrontare le sfide che emergono nel matrimonio».
L'esempio di Benedetto Giuseppe Labre
Trentamila chilometri fra i poveri
Articolo di Antonio Maria Vegliò
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L’arcivescovo Paglia su famiglia e occupazione.
Per un lavoro a misura d'uomo
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Il Papa nella Basilica di San Giovanni in Laterano ha aperto il convegno della diocesi di Roma.
«Accogliere le famiglie con la delicatezza di Dio»
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Giubileo dei sacerdoti: lo stile pastorale indicato da Papa Francesco.
Art. di Vincenzo Rini
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Papa Francesco e il richiamo alla Cei: "Dei beni della Chiesa tenere solo ciò che serve per fede e carità"
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“Amoris laetitia” (AL - “La gioia dell’amore”), l’Esortazione apostolica post-sinodale “sull’amore nella famiglia”, datata non a caso 19 marzo, Solennità di San Giuseppe, raccoglie i risultati di due Sinodi sulla famiglia indetti da Papa Francesco nel 2014 e nel 2015.
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Durante le celebrazioni pasquali il Papa ricorda le vittime di ingiustizie e conflitti che insanguinano il mondo ed esprime dolore per il crimine vile e insensato che ha fatto strage di innocenti in Pakistan.
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Solo se il cuore è aperto, si può accogliere la misericordia di Dio. E’ l’esortazione che Papa Francesco ha levato nella Messa mattutina a Casa Santa Marta giovedì 3 marzo.
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È un richiamo all’essenzialità della vita cristiana quello proposto dal Papa — con tanto di invito all’esame di coscienza sulle beatitudini e in particolare sulla propria testimonianza in famiglia — nella messa celebrata martedì mattina, 23 febbraio, nella cappella della Casa Santa Marta.
leggi sotto il pdf -Tra il fare e il dire.
In un messaggio al vertice di Davos il Papa ricorda che l'uomo deve governare lo sviluppo
Non dimenticare i poveri
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Gli Astronomi e l'Epifania.
Magi o Pastori
Art. di Guy Consolmagno, Direttore della Specola vaticana
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Papa Francesco a Greccio, in preghiera lì dov'è nato il presepe.
Seguite la stella
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All'udienza generale il Papa ripercorre il viaggio.
LA MIA AFRICA
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Dal 25 al 30 novembre la visita del Pontefice in Africa. Parte dal Kenya un viaggio segno di speranza per tutto il continente.
VOCE CONTRO L'INTOLLERANZA POLITICA E RELIGIOSA art. di John Njue
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All'Angelus il dolore del papa per i barbari attacchi terroristici a Parigi.
E nell'incontro con la comunità luterana di Roma invita a non chiudere i cuori.
LA VIOLENZA IN NOME DI DIO E' UNA BESTEMMIA
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Nel pomeriggio di lunedi 2 novembre Francesco prega sulle tombe dei predecessori. Messa in suffragio dei cardinali e dei vescovi defunti durante l'anno.
IL SERPENTE SULLA CROCE
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Ai fedeli del Salvador il Papa ricorda il beato Romero.
Anche dopo morto fu diffamato, calunniato infangato.
IL TESORO DEI MARTIRI
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Con i rappresentanti di diverse religioni il Papa ricorda il cinquantesimo anniversario della "Nostra aetate".
SIAMO FRATELLI
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Gruppi di fedeli all'udienza generale. Incontro interreligioso in piazza S. Pietro. UNA PREGHIERA SILENZIOSA
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Al termine della quattordicesima assemblea generale ordinaria.
Relazione finale del Sinodo dei vescovi a Papa Francesco.
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Nella messa inaugurale del sinodo l'invito di papa Francesco a riscoprire la bellezza dell'amore fedele e duraturo.
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Il Sogno di Dio
Omelia pronunciata da Papa Francesco durante lla veglia promossa dalla Cei in piazza S. Pietro in preparazione alla XIV Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi.
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Discorsi e omelie del Santo Padre Francesco a Filadelphia nel suo viaggio in America.
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SPECIALE SINODO
- La Chiesa in ascolto della famiglia (Vincenzo Marras)
- Sacralità della famiglia (Sante Babolin)
- "E i due saranno un'unica carne" (Alessandro Greco)
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A Santiago de Cuba il Papa ricorda che le famiglie salvano la società dalla frammentazione. La carezza e la benedizione alle future mamme "Vogliamo lasciare un mondo di famiglie.
Spazi di libertà e umanità (OSS. Rom. pag. 7)
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Papa Francesco conclude le riflessioni sulla famiglia e invita a superare i luoghi comuni sulla donna.
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A proposito di un libro sulla storia del matrimonio uscito in Francia.
Articolo di lucetta Scaraffia in pdf
Sessualità, coniugalità, fecondità, regolazione
delle nascita. Temi di grande urgenza che saranno, tra tanti altri, nell’agenda dei padri sinodali.
Articolo di Luciano Moia in
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Verso il Sinodo. Come integrare nuovamente nella comunità i “separati in nuova unione”? Come immaginare un “percorso discrezionale” per la riammissione ai sacramenti? Proposte e repliche da consegnare alla valutazione dei padri sinodali.
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I lettori replicano ai teologi: primato della coscienza? Sì, ma alla luce della verità, che è la dottrina della Chiesa.
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Famiglie ferite, divorziati risposati, riammissione ai Sacramenti. Quale strada imboccare per mettere a punto un cammino penitenziale che riesca ad evitare - come ha messo in guardia il Papa - da
una parte l’«irrigidimento ostile» di chi si chiude dentro la lettera della legge, dall’altro il «buonismo distruttivo» di chi, in nome di una misericordia malintesa, vorrebbe fasciare le ferite
prima di averle guarite?
Articolo di Luciano Moia in pdf
Amore responsabile, sessualità e generazione. Una delle grandi questioni che il Sinodo sarà chiamato ad affrontare, a partire dallo snodo di fondo già posto con chiarezza da Paolo VI nell’enciclica Humanae vitae.
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Il dibattito: Trenta teologi chiamati a riflettere sul futuro del matrimonio. Escono gli atti dei tre seminari organizzati dal Pontificio Consiglio per la famiglia
Articolo di Luciano Moia in pdf
Alle Equipes Notre-Dame il Papa chiede di essere testimoni della misericordia e di pregare per il prossimo sinodo
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articolo di Marco Valenti pubblicato su Osservatore Romano il 29 Luglio 2015 - All'ombra di uno sparuto oleandro
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articolo di Lucetta Scaraffia pubblicato su Osservatore Romano il 29 Luglio 2015 - La concretezza del Vangelo
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Carissimi fratelli e sorelle,
mancano meno di tre mesi alla Giornata Mondiale delle Famiglie in Philadelphia. La visita di Papa Francesco negli Stati Uniti sarà uno momento storico per la vita della Chiesa e per gli Stati Uniti. Gli sforzi per de-strutturare la famiglia cristiana stanno procedendo rapidamente con l’insegnamento della teoria dei gender nelle scuole, dove si cerca di instillare nei nostri bambini già in età pre-scolare che sono liberi di scegliere liberamente il loro genere.
Papa Francesco durante un Angelus di Giugno ha detto, riferendosi all’ideologia dei gender: “Questo impegno [per combattere la teoria dei gender] è tanto importante quando parliamo di educazione dei ragazzi e dei giovani, per i quali i primi responsabili siete voi genitori. I nostri ragazzi, ragazzini, che incominciano a sentire queste idee strane, queste colonizzazioni ideologiche, che avvelenano l’anima e la famiglia: si deve agire contro questo…”.
Ora che la Corte Suprema degli Stati Uniti ha approvato il matrimonio omosessuale, molti hanno timore e vorrebbero corteggiare il favore dell’imperatore sposando idee politicamente corrette per evitare le persecuzioni. Non ingannatevi però, questo è solo l’inizio. Vogliono infatti legalizzare le droghe, il suicidio assistito e l’aborto senza restrizioni. Data l’influenza degli Stati Uniti d’America sul resto del mondo questo avrà un impatto fortissimo ovunque. Incombono all’orizzonte: nuove forme di famiglia (poligamia, incesto); un’immoralità senza precedenti imposta nei dormitori universitari e usata come strumento educativo per “liberare i nostri giovani dal bigottismo” (Rorty); la legalizzazione di perversioni sessuali (pedofilia, relazioni transgenerazionali); un attacco alle famiglie con molti figli attraverso la promozione/imposizione di contraccezione e sterilizzazione; nuove forme di schiavitù (uteri in affitto, prostituzione).
Nel mezzo di questo tumulto, Papa Francesco verrà per canonizzare P. Junipero Serra (già causa di grande dissenso visto che stanno cercando di rimuovere la sua statua dal Campidoglio in Washington D.C. sostituendola con la statua di una astronauta lesbica!). Il Papa parlerà alle Nazioni Unite davanti ad un’assemblea di capi di Stato senza precedenti e sarà anche il primo Papa a parlare davanti ad una sessione congiunta del Congresso degli Stati Uniti. Poi la Giornata Mondiale delle Famiglie a Philadelphia, che si terrà pochi giorni prima del suo ritorno a Roma per l’inaugurazione del Sinodo che si esprimerà decisivamente sulla famiglia. Dovrebbe essere chiaro a tutti che ci troviamo in un momento storica di enorme importanza in cui si deciderà l’indirizzo futuro della Chiesa negli Stati Uniti e nel mondo. Tuttavia, sorprendentemente, la maggior parte delle diocesi negli Stati Uniti e nel mondo stanno facendo poco o niente per promuovere la partecipazione a questo evento e molti stanno addirittura scoraggiando le parrocchie e i singoli dal partecipare!
Tutti i fedeli hanno il dovere di sostenere il Santo Padre in questo momento critico, nel quale egli sta affrontando la mentalità del mondo e i media, che spesso distorcono il suo messaggio, mentre il peso di tutta la Chiesa grava sulle sue spalle. Non possiamo sostenerlo comodamente seduti davanti alla televisione!
Diversi anni fa, il Cardinale Wright di Boston, allora Prefetto della Congregazione per il Clero, disse che in diversi momenti centrali della storia fu la fede del popolo, il sensum fidei, a salvare la Chiesa: citò l’esempio dell’Arianesimo, quando tutti i vescovi (tranne quattro) firmarono un Credo eretico che negava la divinità di Cristo e solo la gente comune si oppose e mantenne la vera fede. Anche San Francesco, contro ogni previsione, rinnovò la Chiesa da semplice laico. Ancora, negli Stati Uniti, durante la colonizzazione del far west, il clero non volle muoversi dal comfort delle sue parrocchie e diocesi sulla costa est per seguire il popolo. In tal modo, la trasmissione della fede fu lasciata alle singole famiglie e molte divennero protestanti per la mancanza di preti.
Quando Benedetto XVI venne a Washington D.C., l’allora Nunzio Arcivesc. Pietro Sambi, letteralmente ci implorò più di una volta chiedendoci di essere presenti in grande numero ovunque il Papa fosse passato. Altrimenti, ci disse, i media si sarebbero focalizzati solamente sui pochi contestatori del Santo Padre.
Kiko, invitando i fratelli e le sorelle a partecipare ad una manifestazione a Roma contro l’insegnamento della teoria dei gender nelle scuole, ha scritto pochi giorni fa:
“Non so se vi rendete conto di cosa sia in gioco: la grande battaglia nella quale il Signore ci ha messo. Abbiamo davanti a noi l’ONU con i suoi programmi, come una grande bestia che vuole cambiare questa società escludendo Dio. Siamo in un momento, possiamo dire, apocalittico, che ci fa pensare che forse il Messia è alle porte, che si sta avvicinando la sua seconda venuta. Maranà tha!
Ma un altro aspetto importantissimo è che se il Papa e Roma crollano di fronte all’ideologia dei gender, il demonio si estenderà per tutto il mondo, con conseguenze micidiali per tanti bambini piccoli.
Avanti! Coraggio! Dobbiamo sostenere Pietro. Venite! Speriamo di essere centinaia di migliaia. Con tanto amore, e supplicandovi di pregare per me, per Carmen e per Padre Mario vi saluto”.
Questa non è una questione politica ma, come ha detto Kiko, stiamo affrontando un tempo apocalittico-escatologico, una vera battaglia con il diavolo che vuole distruggere la famiglia cristiana, i nostri bambini e la società. Kiko verrà a Philadelphia e terrà un incontro con tutti i fratelli e sorelle il 28 Settembre alle 14:00, al WELLS FARGO CENTER, 3601 S. Broad St, Philadelphia, PA 19148, che sarà presieduto dall’Arcivescovo Chaput, che pure è in prima linea in questa battaglia.
Incoraggiamo tutti a partecipare e a venire a Philadelphia! È fondamentale mostrare la bellezza della famiglia cristiana e la bellezza della comunità cristiana.
Sarebbe molto importante che vi fosse una rappresentanza significativa di ogni nazione all’incontro.
Vi inviamo anche i contatti per chiedere ospitalità e informazioni.
Ci vediamo a Philadelphia. Pace.
Giuseppe e Claudia Gennarini
Padre Angelo Pochetti
Fernando Sousa Costa
INFORMAZIONI SUGLI INCONTRI
A FILADELFIA
Per coordinare questo evento è necessario che coloro che lo stanno organizzando nelle vostre regioni si registrino sulla pagina web:
Lì troverete informazioni su ospitalità, trasporto e come arrivare ai posti dove avranno luogo gli incontri:
Benjamin Franklin Parkway – Philadelphia
Benjamin Franklin Parkway – Philadelphia
WELLS FARGO CENTER
3601 Broad St. Philadelphia, PA 19148
Questi eventi sono aperti a tutti e non è necessario il biglietto d’ingresso, anche se avete sentito voci al contrario.
Nella pagina web troverete informazioni sugli incontri con il Santo Padre: quali aperti al pubblico e quali richiedono il biglietto d’ingresso.
Dal momento che molti Vescovi parteciperanno all’ incontro con Kiko, per favore fateci sapere, in anticipo, quali Vescovi e Cardinali verranno, per preparare la loro accoglienza.
È importante visitare spesso la pagina web, per ricevere aggiornamenti inerenti il trasporto e le informazioni finali sull’incontro con Kiko.
Lo ha detto Papa Francesco all’udienza generale di mercoledì 27 maggio, proseguendo il ciclo di catechesi dedicate alla famiglia con una riflessione sull’esperienza di coloro che si incontrano lungo la strada della vita. Il fidanzamento è «il tempo nel quale i due sono chiamati a fare un bel lavoro sull’amore, un lavoro partecipe e condiviso, che va in profondità». Preparano al matrimonio: «un cammino» in cui, ha spiegato, «ci si scopre man mano a vicenda» e si prende «confidenza con la vocazione che Dio dona».
«È ora che i padri e le madri ritornino dal loro esilio — perché si sono autoesiliati dall’educazione dei figli — e riassumano pienamente il loro ruolo educativo». Lo ha raccomandato Papa
Francesco all’udienza generale di mercoledì mattina, 20 maggio.
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Dal papa l’invito a pregare per il sinodo
Tra Chiesa e famiglia legame sacro e inviolabile
Da Avvenire del 26 marzo 2015
Cari fratelli e sorelle,
buongiorno!
Nel nostro cammino di catechesi sulla famiglia, oggi è una tappa un po’ speciale: sarà una sosta di preghiera. Il 25 marzo infatti nella Chiesa celebriamo solennemente l’Annunciazione, inizio del
mistero dell’Incarnazione. L’Arcangelo Gabriele visita l’umile ragazza di Nazaret e le annuncia che concepirà e partorirà il Figlio di Dio. Con questo Annuncio il Signore illumina e rafforza la
fede di Maria, come poi farà anche per il suo sposo Giuseppe, affinché Gesù possa nascere in una famiglia umana. Questo è molto bello: ci mostra quanto profondamente il mistero dell’Incarnazione,
così come Dio l’ha voluto, comprenda non soltanto il concepimento nel grembo della madre, ma anche l’accoglienza in una vera famiglia.
Oggi vorrei contemplare con voi la bellezza di questo legame, la bellezza di questa condiscendenza di Dio; e possiamo farlo recitando insieme l’Ave Maria, che nella prima parte riprende proprio
le parole che l’Angelo, quelle che rivolse alla Vergine. Vi invito a pregare insieme: «Ave, Maria, piena di grazia, il Signore è con te. Tu sei benedetta fra le donne, e benedetto il frutto del
seno tuo, Gesù. Santa Maria, Madre di Dio, Prega per noi peccatori Adesso e nell’ora della nostra morte. Amen».
Ed ora un secondo aspetto: il 25 marzo, solennità dell’Annunciazione, in molti Paesi si celebra la Giornata per la Vita. Per questo, vent’anni fa, san Giovanni Paolo II in
questa data firmò l’Enciclica Evangelium vitae. Per ricordare tale anniversario oggi sono presenti in Piazza molti aderenti al Movimento per la Vita. Nella Evangelium vitae la
famiglia occupa un posto centrale, in quanto è il grembo della vita umana. La parola del mio venerato Predecessore ci ricorda che la coppia umana è stata benedetta da Dio fin dal principio per
formare una comunità di amore e di vita, a cui è affidata la missione della procreazione. Gli sposi cristiani, celebrando il sacramento del Matrimonio, si rendono disponibili ad onorare questa
benedizione, con la grazia di Cristo, per tutta la vita.
La Chiesa, da parte
sua, si impegna solennemente a prendersi cura della famiglia che ne nasce, come dono di Dio per la sua stessa vita, nella buona e nella cattiva sorte: il legame tra Chiesa e famiglia è sacro ed
inviolabile. La Chiesa,
come madre, non abbandona mai la famiglia, anche quando essa è avvilita, ferita e in tanti modi mortificata. Neppure quando cade nel peccato, oppure si allontana dalla Chiesa; sempre farà di
tutto per cercare di curarla e di guarirla, di invitarla a conversione e di riconciliarla con il Signore. Ebbene, se questo è il compito, appare chiaro di quanta preghiera abbia bisogno la Chiesa
per essere in grado, in ogni tempo, di compiere questa missione! Una preghiera piena di amore per la famiglia e per la vita. Una preghiera che sa gioire con chi gioisce e soffrire con chi
soffre.
Ecco allora quello che, insieme con i miei collaboratori, abbiamo pensato di proporre oggi: rinnovare la preghiera per il Sinodo dei Vescovi sulla famiglia. Rilanciamo questo impegno fino al
prossimo ottobre, quando avrà luogo l’Assemblea sinodale ordinaria dedicata alla famiglia. Vorrei che questa preghiera, come tutto il cammino sinodale, sia animata dalla compassione del Buon
Pastore per il suo gregge, specialmente per le persone e le famiglie che per diversi motivi sono «stanche e sfinite, come pecore che non hanno pastore» (Mt 9,36).
Così, sostenuta e animata dalla grazia di Dio, la Chiesa potrà essere ancora più impegnata, e ancora più unita, nella testimonianza della verità dell’amore di Dio e della sua misericordia per le
famiglie del mondo, nessuna esclusa, sia dentro che fuori l’ovile. Vi chiedo per favore di non far mancare la vostra preghiera. Tutti – Papa, Cardinali, Vescovi, sacerdoti, religiosi e religiose,
fedeli laici – tutti siamo chiamati a pregare per il Sinodo. Di questo c’è bisogno, non di chiacchiere! Invito a pregare anche quanti si sentono lontani, o che non sono più abituati a farlo.
Questa preghiera per il Sinodo sulla famiglia è per il bene di tutti.
So che stamattina vi è stata data su un’immaginetta, e che l’avete tra le mani. Vi invito a conservarla e a portarla con voi, così che nei prossimi mesi possiate recitarla spesso, con santa
insistenza, come ci ha chiesto Gesù. Ora la recitiamo insieme:
Gesù, Maria e Giuseppe,
in voi contempliamo
lo splendore dell’amore vero,
a voi con fiducia ci rivolgiamo. Santa Famiglia di Nazareth,
rendi anche le nostre famiglie
luoghi di comunione e cenacoli di preghiera,
autentiche scuole del Vangelo
e piccole Chiese domestiche.
Santa Famiglia di Nazareth,
mai più nelle famiglie si faccia esperienza
di violenza, chiusura e divisione:
chiunque è stato ferito o scandalizzato
conosca presto consolazione e guarigione.
Santa Famiglia di Nazareth, il prossimo Sinodo dei Vescovi
possa ridestare in tutti la consapevolezza
del carattere sacro e inviolabile della famiglia,
la sua bellezza nel progetto di Dio.
Gesù, Maria e Giuseppe,
ascoltate, esaudite la nostra supplica. Amen.
Domande per la recezione e l'approfondimento della Relazione del Sinodo Pubblichiamo il questionario per stimolare una riflessione più ampia sulle problematiche che saranno affrontate nel prossimo Sinodo sulla famiglia. Se vuoi invia una tua riflessione.
Scarica qui sotto il questionario.
Alcune risposte relative al questionario inviato alle parrocchie in preparazione al Sinodo sulla famiglia
Scarica qui sotto le risposte